Reddito di cittadinanza, ecco cosa succederà il 31 Dicembre | I precettori tremano già

Dopo la formazione del nuovo esecutivo, il timore più grande degli italiani è stato proprio il Reddito di Cittadinanza. Già prima di vincere le elezioni, la Meloni mirava ad abolirlo.

Per quanto questo incentivo possa aver aiutato milioni di persone ad affrontare il periodo precario del post pandemia dove ci sono stati rialzi di prezzo non indifferenti, questo sussidio ha sempre avuto molti contro. Oggetto di truffe a non finire fin dall’inizio della sua emanazione.

Lo scopo principale per il quale era nato il Reddito di Cittadinanza, non ha avuto luogo. Bisognava infatti creare nuovi posti di lavoro e diminuire di conseguenza la disoccupazione, ma questo non è mai avvenuto. Nemmeno un quarto di coloro a cui spettava il Reddito hanno trovato lavoro.

Ancora adesso sono migliaia le persone che, oltre a ricevere questo incentivo lavorano anche a nero, percependo quindi entrate illecite. Giorgia Meloni, dal suo canto, nonostante fosse contraria da sempre a questo provvedimento, non ha mai avuto intenzione di abolirlo, bensì di modificarlo. Scopriamo, quindi, cosa succederà dopo il 31 dicembre.

Reddito di Cittadinanza: cosa bisognerà aspettarsi dopo il 31 dicembre

La notizia che gioverà a molti è che il Reddito non verrà abolito dopo il 31 dicembre. La Meloni assicurerà il sussidio a chi realmente ne ha bisogno e non ha possibilità di lavorare. Per tutti gli altri invece, ci saranno corsi di formazione gratuita, perché lo scopo è quello do andare a lavorare.

Sono circa 919.916 quelli che ricevono il Reddito ma sono indirizzati a trovare un lavoro e di questi solo 173 mila hanno un’occupazione. Sicuramente abolire tutto ad un tratto questo aiuto, avrebbe delle conseguenze gravi sull’economia. Ed è per questo che secondo il piano della nuova premier, ci saranno nuovi corsi gratuiti per tutti coloro che hanno un titolo di studio basso o sono avanti con l’età per trovare lavoro.

I beneficiari del Reddito si dividono in due

I beneficiari di questo sussidio si dividono in due. Quelli più fragili, come i pensionati in difficoltà, disoccupati con figli a carico, invalidi, chi è affidato ai servizi sociali. In questo caso il Reddito verrebbe addirittura potenziato. Dall’altra parte, invece, c’è il programma GOL delle regioni, finanziato con i fondi europei. Questo prevede collaborazioni tra agenzie interinali, aziende private e Stato, in modo che l’offerta di lavoro diventi più concreta.