Oggi opinionista, sempre vulcanico, soprattutto nell’ambito della “Bobo Tv”. Cassano si lascia spesso andare a comportamenti e frasi sui generis
Un talento cristallino. Forse al livello dei più grandi. Che con una testa diversa, avrebbe potuto fare molto di più nella propria carriera. Tutto questo è Antonio Cassano, ex calciatore, oggi vulcanico opinionista. Tutto ciò che fa e che dice, fa sempre notizia. Ma attenzione a fare i provocatori sempre e comunque… Si rischia grosso…
Cresciuto nel settore giovanile del Bari, il suo esordio in serie A è da sogno. Un gol straordinario, dopo un controllo con il tacco contro l’Inter. I paragoni si sprecano: Antonio Cassano è considerato il nuovo Roberto Baggio. Nel 2001, a 19 anni, si trasferisce alla Roma, con cui vince la Supercoppa italiana 2001 e disputa, nella stagione 2003-2004, l’annata più prolifica della propria carriera (in 39 presenze segna 18 gol, di cui 14 solo in campionato). Nel gennaio 2006 passa al Real Madrid, ma l’esperienza spagnola si rivela deludente: in una stagione e mezza segna appena 4 reti in 29 incontri, pur vincendo il campionato nel 2007 da comprimario.
Tornato in Italia, veste la maglia della Sampdoria: a Genova trascorre i suoi anni migliori, fornendo 42 assist e segnando 41 reti in 115 sfide tra campionato, Coppa Italia, Coppa UEFA/Europa League e Champions League. Alla Samp forma un’ottima coppia offensiva con l’attaccante Giampaolo Pazzini. Al termine della stagione 2009-2010, Cassano e Pazzini contribuiscono in modo decisivo a riportare la Sampdoria in UEFA Champions League dopo diversi anni.
Ma, come dicevamo, il suo carattere lo porta a non essere continuo. A continui litigi. A quelle che, ben presto, saranno definite le “Cassanate”. E così, negli anni seguenti, Cassano vive momenti altalenanti, vestendo le maglie prima del Milan, dove vince lo scudetto 2011 e un’altra Supercoppa italiana, e poi dell’Inter, dimostrando sempre ottime qualità da assist-man. Dopo un biennio col Parma, dove si esprime a buoni livelli, chiude la carriera alla Sampdoria nel 2017.
Nel 2003 esordisce nella nazionale italiana, con la quale partecipa a tre Europei (2004, 2008 e 2012) e al Mondiale 2014. È il miglior marcatore dell’Italia al campionato europeo (3 gol complessivi, a pari merito con Mario Balotelli). In tutto 39 presenze e 10 reti con la maglia azzurra.
Cassano tocca quota 21
Niente in confronto a quello che il suo talento e la sua classe gli avrebbero potuto consegnare. Ma Antonio Cassano continua a essere un personaggio. Oggi opinionista, sempre vulcanico, soprattutto nell’ambito della “Bobo Tv”.
In quella sede, Cassano si lascia spesso andare a comportamenti e frasi sui generis. A pareri volutamente controcorrente, a prese di posizioni trancianti. Spesso stronca alcuni giocatori o alcuni allenatori che poi, puntualmente, lo smentiscono. Insomma, una sorta di Vittorio Sgarbi del calcio. Ma attenzione ad andare sempre controcorrente, si rischiano le figuracce…
Antonio Cassano, infatti, ha ricevuto l’ennesimo Tapiro d’oro della sua carriera. Il 21esimo, per la precisione. A consegnarlo, ovviamente, l’inviato storico di “Striscia la notizia”, Valerio Staffelli. Questa volta, Cassano è finito nel mirino per le frasi sul Napoli di Maradona. Cassano aveva affermato che, di fatto, “El Pibe de oro” aveva vinto da solo gli scudetti, perché i suoi compagni erano degli “scappati di casa”. Affermazione piuttosto dura per gente del calibro di Bruno Giordano, Ciro Ferrara o Careca.
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Ma “Fantantonio” rincara la dose: “Ho fatto risorgere dall’oltretomba calciatori (chiamiamoli calciatori) di 30 anni fa, che ora rispondono tutti. Maradona era un alieno e gli altri? Non sono scappati di casa, sono scarsi”. Sempre controcorrente il buon Cassano.