Ripartite dopo lo stop dell’emergenza Covid, ci sarebbero 10 milioni di cartelle in partenza di qui a fine anno.
Il Governo presieduto da Giorgia Meloni ha giurato. Ora è e sarà il tempo del lavoro. Con diversi dossier molto delicati sul tavolo. Su tutti, quelli economici. E da questo punto di vista potrebbero arrivare grosse novità.
Il primo scoglio sarà la manovra di bilancio che dovrà necessariamente contenere al proprio interno provvedimenti su emergenza bollette, taglio del cuneo fiscale, rivalutazione delle pensioni, contratti della p.a.. Il tempo stringe, per dare risposte agli italiani. Questa sessione di bilancio, peraltro, sarà molto anomala con tempi più stretti rispetto al solito.
E bisognerà, ovviamente, trovare una sintesi politica tra le varie anime del centrodestra e, quindi, del nuovo Governo, che hanno dimostrato in questi giorni di essere abbastanza litigiose. Sul tavolo pensioni, pace fiscale, caro bollette. Tutti cavalli di battaglia, per esempio, della Lega di Matteo Salvini. Governo uscente ed entrante si stanno già confrontando, ma la parte consistente del programma di centrodestra non sarà in questa manovra.
Ovviamente una particolare attenzione alla crisi energetica. Dopo il via libera del cdm all’estensione fino al 18 novembre dello sconto benzina, si prepara il nuovo pacchetto di sostegni. L’intervento dovrebbe limitarsi a prorogare fino a fine anno le misure (soprattutto credito di imposta per le imprese) in esaurimento a novembre del decreto aiuti ter: lo strumento, dovrebbe essere un emendamento allo stesso decreto, atteso a breve all’esame della commissione speciale della Camera appena istituita (il testo andrà poi in aula il 7).
Il conto delle spese ‘obbligate’ è già proiettato verso i 40 miliardi: si parte dall’emergenza energia, con nuovi aiuti a famiglie e imprese per il primo trimestre dell’anno, che – sulla base delle misure attuate dal governo uscente – potrebbero richiedere circa 20 miliardi. A gennaio scatta poi la rivalutazione delle pensioni, con una spesa da 8-10 miliardi. Va poi garantito il taglio del cuneo fiscale di 2 punti già in vigore, misura da 4,5 miliardi.
Altro tema sempre più caldo è quello delle cartelle esattoriali, ripartite dopo lo stop dell’emergenza Covid (ci sarebbero 10 milioni di cartelle in partenza di qui a fine anno). Il dossier è sul tavolo della maggioranza, da sempre cara al tema. Ecco cosa potrebbe accadere.
L’ipotesi è una nuova rottamazione, con un forfait del 5% su sanzioni e interessi e un piano di pagamenti in 5 anni. Si ragiona anche su un possibile stralcio per le cartelle fino a 1.000 euro. Intervento che libererebbe nel tempo nuove risorse e che potrebbe arrivare con il decreto fiscale allegato alla manovra.
E molto dipenderà dalla possibile minor spesa derivante dalle modifiche al Reddito di cittadinanza o dalla rimodulazione del Superbonus e dagli avanzi di spesa del 2022.
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