E’ tra i più noti sulla scena pornografica internazionale e occasionalmente interprete anche di film non porno. Nella sua vita tanta sofferenza
Come lui nessuno mai. Rocco Siffredi è il prototipo del porno attore. L’interprete italiano maschile più famoso di sempre. L’unico a poter rivaleggiare con le varie Moana Pozzi, Cicciolina o Selen. Siamo abituati a ricordarlo in scena. Oppure sempre sorridente e ammiccante. Ma nella vita di Rocco Siffredi non è mancata la sofferenza. Un dolore che non può essere dimenticato.
Oggi 58enne, pseudonimo di Rocco Antonio Tano. Siffredi è tra i più noti sulla scena pornografica internazionale e occasionalmente interprete anche di film non porno, oltre che regista e produttore di film per adulti. Ha creato una propria casa di produzione con il nome di Rocco Siffredi Production.
La sua carriera di attore porno è iniziata nel 1984 – a parte una breve pausa di due anni in cui si è dedicato all’attività di modello – e prosegue tuttora nonostante abbia dichiarato più volte di voler concludere la carriera, senza tuttavia mantenere la parola.
Il suo pseudonimo si ispira a Roch Siffredi, il protagonista del film gangster Borsalino (1970), interpretato da Alain Delon. Impossibile tracciare una filmografia completa della sua carriera da pornoattore.
Il dolore di Rocco Siffredi
Lo conoscono tutti, dunque. Anche chi non ha mai visto un film porno. Rocco Siffredi è diventato negli anni un personaggio. Capace di recitare anche in pellicole non a sfondo erotico o sessuale. Insomma, è diventato “uno di famiglia”.
E riguarda proprio la famiglia, la sua, il dolore che Rocco si porta dietro. Un dramma lontano, ma non per questo dimenticato. E’ stato proprio il celebre attore a raccontare quel giorno, nel corso di un’intervista. Il fratello Claudio portato via da una crisi epilettica ad appena 12 anni. Quando Rocco ne aveva 6.
E’ quello l’inizio della fine. Anche per la madre, che vivrà anni di sofferenza, fino alla scomparsa: “Una donna che perde un figlio di 12 anni per una crisi epilettica, e tutto ad un tratto impazzisce”. Con le lacrime agli occhi, l’attore ha ricordato le urla strazianti di quel giorno, che cambiò per sempre la sua vita e quella dei suoi genitori, con una madre che, da quel momento, visse nella costante sofferenza. Del resto, nessun genitore dovrebbe sopravvivere ai propri figli. “Mia mamma metteva da mangiare sul tavolo anche per mio fratello Claudio che non c’era più. Mio padre continuava a dirle che non sarebbe tornato e lei ‘no, torna, torna..’”.