Oggi è uno degli attori più apprezzati. Una soddisfazione ulteriore, anche e soprattutto se si guarda al suo passato.
“Da bambino ero una peste, poi crescendo ho iniziato ad ascoltare”. Dichiarazioni a cuore aperto quelle del popolare attore italiano, che ha scelto il salotto di “Verissimo” e il garbo di Silvia Toffanin per parlare senza infingimenti. Ecco cosa ha detto.
“Quando nasci in una qualsiasi periferia del mondo è facile perdersi se non hai un’ancora di salvezza”. L’attore ringrazia la sua famiglia e, in particolare i suoi genitori. Da solo non ce l’avrebbe mai fatta: “Mi sarei perso se avessi ascoltato solo la mia testa” ha detto rispondendo alle domande di Silvia Toffanin.
Non lo immagineremmo mai visto il successo attuale, ma l’adolescenza non è stata semplice: “Quando sei ragazzo è facile farsi abbindolare da quello che luccica” ha aggiunto. Tanti dei suoi amici – racconta – hanno fatto scelte sbagliate. Ma lui no.
Forse anche perché aveva un sogno, un grande sogno. Quello di diventare un attore apprezzato da tutti. Come lo è oggi, dopo aver vinto il provino decisivo, quel treno che passa una sola volta nella vita, venendo scelto tra oltre 1300 ragazzi che si erano candidati.
Il sogno di Genny
Di chi stiamo parlando? Di Salvatore Esposito. Lui che è diventato noto principalmente per il ruolo di Genny Savastano nella serie televisiva Gomorra. Esposito nasce a Napoli e cresce a Mugnano di Napoli, comune alle porte del capoluogo campano. Nutrendo fin da bambino la passione per il cinema e per la recitazione, finite le scuole superiori partecipa a dei cortometraggi per poi frequentare prima l’Accademia di Teatro Beatrice Bracco e poi la Scuola di Cinema di Napoli.
Trasferitosi a Roma, nel 2013 gli viene offerto il suo primo ruolo nella serie Il clan dei camorristi. Ma, ovviamente, il successo enorme arriva l’anno successivo quando viene scelto come interprete di Gennaro Savastano in “Gomorra – La serie”
Quel ruolo che rischiava di di schiacciarlo. Peraltro nel 2019 interpreta ancora Genny Savastano nel film “L’immortale” diretto da Marco D’Amore. Eppure Salvatore Esposito ha altri progetti per la sua carriera. Lui che, comunque, ha recitato in diversi film, che vanno oltre il ruolo di Genny Savastano. Nel 2015 recita nei film “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti e “Zeta – Una storia hip-hop” di Cosimo Alemà. Inoltre, nel 2018 è protagonista del film “Puoi baciare lo sposo”, insieme a Cristiano Caccamo.
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Nel 2020 è il protagonista del film “Spaccapietre” di Gianluca e Massimiliano De Serio, unico film italiano in concorso alle Giornate degli Autori 2020. Gli ultimi due suoi lavori sono del 2022, “La cena perfetta” e “Rosanero”. Una soddisfazione ulteriore, anche e soprattutto se si guarda al suo passato.