Lo beviamo, senza eccessi, spesso per goderci una paura rigenerante. Pochi sanno che questa bevanda è un toccasana per a salute del nostro cuore. Di cosa stiamo parlando?
Molti italiani lo bevono al mattino per ricaricarsi e svegliarsi così da affrontare al meglio la giornata. Molti lo preferiscono anche dopo i pasti o a metà mattina. Di solito la regola vuole che sia meglio evitarne l’assunzione nelle ore serali, per non compromettere il sonno. Stiamo parlando proprio di lui: il caffè.
Una recente ricerca australiana, pubblicata sull’ European Journal of Preventive Cardiology, ha scoperto che l’assunzione lieve o moderata di caffè fa bene al cuore e svolgendo una funzione di protezione. Assumerlo per circa due o tre volte al giorno sarebbe un toccasana per la salute del cuore e garante della longevità.
Il caffè contiene una molecola stimolante dal potere eccitante: la caffeina. Questa molecola, quando viene assorbita e raggiunge il cervello, va a stimolare il rilascio di neurotrasmettitori come la noradrenalina e dopamina, responsabili di una maggior attivazione dei neuroni. Molti studi hanno dimostrato che oltre a dare energia, il caffè migliora la memoria, l’umore e tutte le funzioni mentali.
Da sempre però è risaputo che non bisogna eccederne nel consumo, in quanto potrebbe causare aritmie e altri problemi di salute. Ciò che molti trascurano è che, oltre a far bene al cervello il caffè protegge anche il cuore.
La potenza di questi piccoli chicchi sta nelle sue componenti biologiche attive e prive di caffeina contenute in essi. Lo studio si è basato su un gruppo di 450 mila persone con un età media di 58 anni, per lo più donne, privi di aritmie o altre malattie cardiovascolari. Nei partecipanti è stato analizzato quale tipologia di bevanda veniva bevuta tra caffè istantaneo, macinato o decaffeinato, e con quale frequenza venisse consumata.
La ricerca ha poi seguito la ricorrenza e incidenza di aritmie, malattie cardiovascolari e morte con informazioni ottenute dalle cartelle cliniche durante un periodo di tempo di circa 12 anni. Iiricercatori del Baker Heart and DiabetesResearch Institute di Melbourne, hanno notato che tutte le tipologie di caffè erano collegate a una riduzione della morte per qualsiasi causa.
Ciò che ha colpito i ricercatori è che i pazienti più longevi, consumavano regolarmente dalle 2 alle 3 tazze di caffè. Durante tutto il periodo di monitoraggio, le malattie cardiovascolari sono state diagnosticate in 43.173 partecipanti, ovvero solo nel 9,6%), e il consumo di caffè è stato quindi associato a una riduzione delle malattie dell’apparato cardiovascolare.
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