L’infezione da cistite provoca forte disagio e dolore in chi ne soffre, rendendo a volte necessario l’intervento del medico. Tra i fattori di rischio figurano l’età, rapporti sessuali non protetti, insufficiente igiene intima, trattenere la pipì per molto tempo e non bere a sufficienza. Ciò che provoca tale infiammazione è un agente eziologico comune: l’escherichia coli, batterio che aderisce flora batterica intestinale provocando l’infezione.
L’adesione di questo batterio dipende dalla capacità delle cellule di vagina ed uretra di impedire questo ancoraggio, funzione che generalmente è svolta con successo. Ma quando ci troviamo nei giorni del ciclo mestruale o durante l’ovulazione, la flora viene scossa e per questo risulta più fragile nel compiere i suoi meccanismi di protezione. In questi momenti a fare la differenza sono gli estrogeni, che rendendo l’ambiente vaginale acido, ostacolano la crescita di batteri e di conseguenza l’infezione.
Soffri di cistite? mangia questo frutto
Per impedire le infezioni regolari del tratto urinario, come la cistite, la comunità scientifica consiglia da decenni l’assunzione regolare del principio attivo contenuto in questo frutto: i mirtilli. L’uso quotidiano di prodotti a base di mirtilli rossi, in succo o in capsule, agisce sul nostro modo come barriera impedendo la formazione di tali infezioni. Questo frutto veniva usato in passato quando ancora non esisteva l’antibiotico per combattere le infezioni del tratto urinario in uomini e donne. I mirtilli fungevano da acidificatore delle urine, impendendo così il protrarsi dell’infezione.
Studi scientifici hanno provato come la presenza di sostanze chimiche, come le proantocianidine, svolgano una funzione acidificante delle urine. Flavonoidi e polifenoli sono anch’essi contenuti in grandi quantità nei mirtilli. Queste due sostante invece aiutano a prevenire la ricomparsa di infezioni nel breve periodo.
Nonostante il mirtillo sia consigliato anche per prevenire infezioni delle basse vie urinarie negli uomini, la loro efficacia in questo caso non è stata ancora comprovata. La comunità scientifica lavora ancora attualmente per capire in che quantità e con quale efficacia lavorino i mirtilli per per combattere efficacemente l’infezione.