La rivelazione dell’attore: “Ad un certo punto non lo gestivo più e mi è sfuggito di mano, non lo fermavo più. Non era una situazione sana”
Oggi 41enne, lo conosciamo e lo apprezziamo per aver interpretato il ruolo di Marco Cesaroni nella serie televisiva I Cesaroni. Ma la vita di Matteo Branciamore non è fatta solo di successi. E’ stato lo stesso attore a rivelare una vera e propria ossessione che si era impadronita di lui.
Fin dalle scuole superiori manifesta grande interesse per la recitazione. E inizia, come molti artisti, con il teatro. Nel 2001 appare per la prima volta sul piccolo schermo in “Sei forte, maestro 2”. Ma è cinque anni dopo, nel 2006, che diventa popolare grazie alla serie televisiva di Canale 5, I Cesaroni, in cui interpreta il ruolo di Marco Cesaroni, figlio di Giulio Cesaroni (Claudio Amendola). Nel febbraio 2008 torna su Canale 5 con I Cesaroni 2, in cui lui ed Alessandra Mastronardi saranno due dei protagonisti. Ed è presente anche nella terza stagione. Il suo ruolo ne “I Cesaroni” termina dopo un episodio della sesta serie, siamo nel 2014.
Comunque sia, nel frattempo, Matteo non disdegna altri tipi di impieghi recitativi. Nel 2009 Branciamore torna a cimentarsi nel cinema, interpretando la parte del criminale Manolo, nel film “5 (Cinque)”, regia di Francesco Dominedò. Nel 2016 ricopre il ruolo di Matteo nel film “My Father Jack” per la regia di Tonino Zangardi ed interpreta Tommaso nel film “Il mondo di mezzo” per la regia di Massimo Scaglione.
Insomma, negli anni, tra teatro, serie televisive, cortometraggi e anche spot televisivi, Matteo Branciamore è diventato un volto noto e apprezzato. Ma la fama, si sa, può portare anche a cadere in vortici da cui è difficile uscire. Ecco il racconto molto sentito dell’attore.
Matteo Branciamore, infatti, con il successo de “I Cesaroni” viene catapultato sull’onda del successo. Qualcosa che, evidentemente, ha spezzato l’equilibrio dell’allora giovanissimo attore. Come lui stesso ha raccontato in un’intervista di qualche tempo fa.
Branciamore ha parlato di una vera e propria dipendenza. Un problema, peraltro, non così raro: “Il sesso era il mio pane quotidiano ma ad un certo punto non lo gestivo più e mi è sfuggito di mano, non lo fermavo più. Non era una situazione sana”.
E’, infatti, una delle facce oscure del successo. Come spiega ancora l’attore nell’intervista: “Se ti riconoscono è facile trovare quella che non vede l’ora di venire a letto con te. Io poi vado subito al sodo. Non intorto la donna a parole per poi arrivare alla sco*ata e sparire. Non promettevo niente, mi volevo divertire, e lo dicevo. Su Facebook mi contattavano e si facevano avanti”.
Fortunatamente, Matteo è riuscito a guardare dentro di sé. E a guarire da questa dipendenza: “Ad un certo punto l’ho avvertito quasi come una malattia e sono cambiato. Per fortuna ne sono uscito indenne. Sto bene con me stesso, credo di aver raggiunto un equilibrio”.
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