Arriverà anche in Italia la settimana lavorativa che prevede solo 4 giorni, sta cambiando realmente qualcosa?
L’Italia guarda alcune città dell’estero e le invidia, soprattutto dal punto di vista lavorativo. Anche in Italia infatti sta cambiando il modo di lavorare.
Già con la pandemia, la situazione lavorativa ha cominciato gradualmente a modificarsi. Sempre più persone hanno iniziato infatti a lavorare da remoto senza più tornare il ufficio.
Anche post-pandemia però, sembra che le modalità di lavoro stiano diventando più flessibili. In paesi come il Giappone, la Nuova Zelanda, Spagna e Islanda sono state lanciate proposte lavorative che riducevano il numero di ore, questo ha ottimizzato il risultato finale.
Le risorse umane hanno gestito al meglio lavoro e vita privata, incrementando la produttività, quindi meno stress e più tempo per sé stessi o da dedicare a famiglia e amici. Questo evoluzione ha portato giovamento anche all’umore.
Cos’è la settimana lavorativa di 4 giorni: in cosa consiste
Lo svolgimento dell’attività deve avvenire in un tempo pieno, ovvero 40 ore settimanali però distribuite in 4 giorni, vi è quindi una riduzione dell’orario. Quindi dalle 40 ore, si passa a 32 ore e quindi il fine settimana durerà 3 giorni. Questo cambiamento ha giovato soprattutto a quelle persone che cadevano in uno stato di bornout, ovvero stress da lavoro.
Tra i vantaggi di questa scelta, c’è sicuramente l’incremento della produttività. Lavorare di più infatti non è sinonimo di risultati migliori. Secondo alcuni studi, lavorare di più ci fa perdere più velocemente la concentrazione e quindi si produce di meno.
I dipendenti inoltre si mostrano più coinvolti, più attivi, motivati e felici. Hanno più tempo per riposarsi, tornando quindi a lavoro con maggiore energia e voglia di arrivare a conquistare risultati concreti.
Settimana lavorativa di 4 giorni: dove avverrà
La settimana di lavoro più breve è stata un’iniziativa della banca San Paolo che conta 96.000 dipendenti. Si tratterebbe di una settimana di lavoro di 4 giorni e 36 ore. L’orario lavorativo si ridurrebbe quindi di un’ora e mezza. Questa scelta però non è stata molto apprezzata dai sindacati.
Quindi riduzione delle ore con il medesimo stipendio. Il giorno libero è invece facoltativo e si andrebbero a creare dei turni. Secondo i sindacati, ci sono vantaggi e svantaggi. Tra i benefici, sicuramente quello di avere un giorno libero a settimana e la riduzione delle ore. Tra gli svantaggi, invece, il fatto che questo proposta riguarderebbe solo chi lavora negli uffici e quindi disparità nei ruoli.