Per gli aumenti di stipendio previsti dal rinnovo contrattuale il costo per le casse dello Stato si dovrebbe aggirare attorno ai 584 milioni di euro. A essere coinvolti, usufruendo degli aumenti in busta paga, sono circa 135mila lavoratori.
Aumento in busta paga: a chi spetta
L’aumento in busta paga sarà pari a circa 210 euro lordi al mese. Sulla base di quanto è stato previsto dall’ultima legge di Bilancio, avverrà anche qualche accorgimento per quanto concerne il salario accessorio. L’aumento per i lavoratori di questo comparto sarà di circa 283 euro al mese.
Il contratto in questione riguarda il triennio appena trascorso, che va dal 2019 al 2021. A questa quota mensile si andranno poi ad aggiungere gli arretrati di questi tre anni arrivando ad un costo per le tasche dello Stato di circa un miliardo di euro. Non è ancora stato specificato in che modo questo avverrà e quando, ma ciò che è stato comunicato è che la trattativa al riguardo sarà lunga e complessa. Per conoscere qualcosa di più concreto ci vorranno mesi.
Se ti stai chiedendo di quale categoria di lavoratori stiamo parlando, ti basti sapere che questi dipendenti hanno lavorato in prima linea per tutta la durata della Pandemia da Covid-19, che ha coperto il triennio di cui parlavamo sopra. L’aumento riguarderà appunto il personale sanitario, inclusi medici, infermieri, dirigenti e molte figure ancora che hanno svolto un ruolo cruciale per assistere i malati in ospedale anche durante il lockdown.
Il rinnovo del contratto e l’introduzione di questo aumento hanno lo scopo proprio di ricompensare il personale medico sanitario nazionale per il lavoro svolto durante l’emergenza. Ma non è tutto, esiste anche un altro motivo che ha spinto lo Stato ad accettare questo aumento. La speranza è quella di, garantendo uno stipendio più alto, spronare medici e personale sanitario a lavorare in Italia. Negli ultimi anni si è assistito ad una importante migrazione all’estero di questa categoria di lavoratori, che in Italia vedeva poche prospettive di lavoro e crescita professionale.
Il Covid ha cambiato la situazione, e molti sono i cittadini che hanno trovato un’occupazione professionale in ospedale asl e case di riposo proprio nel trascorso triennio. La carenza di personale medico e di anestesisti in Italia è estremamente grave, soprattutto se si pensa ai settori di radiologia, ginecologia, pediatria.