“La priorità è fermare la speculazione sul gas. Continuare all’infinito a compensare il costo delle bollette” ha detto la leader di Fratelli d’Italia.
Si tratta di uno dei dossier più delicati tra quelli presenti sul tavolo di Giorgia Meloni. Il tema del caro bollette, infatti, è stato al centro della campagna elettorale e tuttora è un grande problema per le tasche degli italiani. Quello che stiamo vivendo e quello che vivremo potrebbero essere autunno e inverno assai problematici.
Come è noto, le recenti elezioni politiche hanno consegnato a Fratelli d’Italia un risultato straordinario in termini di consensi. Primo partito d’Italia per preferenze e il diritto, oggi, di essere capofila in un Governo cui parteciperanno anche la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi. Nelle prossime settimane, verosimilmente, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, incaricherà la leader di Fratelli d’Italia di formare il nuovo Governo.
Come detto, quello della crisi energetica, con il consequenziale aumento dei costi sul groppone degli italiani, è stato un tema che ha impegnato molto i partiti nella campagna elettorale dai toni aspri affrontata nel corso dell’estate.
Ora, però, chi ha vinto le elezioni è alla prova del nove. E dovrà proporre soluzioni per evitare che i prossimi mesi degli italiani si trasformino in un incubo. Ecco, quindi, a cosa sta pensando la compagine di centrodestra incaricata di guidare il Paese nei prossimi anni.
Caro bollette: ecco quali saranno le decisioni
“La priorità è fermare la speculazione sul gas. Continuare all’infinito a compensare il costo delle bollette regalando soldi a chi si sta arricchendo sulle spalle di cittadini e imprese, sarebbe un errore”. Questo il tweet di questi giorni di Giorgia Meloni.
Gli aumenti stimati, infatti, indicano cifre davvero alte. Si potrebbe sfiorare il 60% sui rincari. Uno scenario inquietante, che riguarda sia la luce, che il gas. Qual è, quindi, la strada che il Governo Meloni intende percorrere. Si pensa a una discontinuità con quanto effettuato, in questi mesi dall’Esecutivo presieduto da Mario Draghi.
L’idea, infatti, è quella di utilizzare i fondi strutturali europei. A proporla, Maurizio Lupi, uno degli elementi principali della coalizione, indicato da taluni anche come possibile ministro. Si tratta di una ventina di miliardi della programmazione 2014-20 ancora non spesi dall’Italia). I 20 miliardi circa non ancora spesi dei fondi strutturali europei potrebbero essere utilizzati per coprire anche il costo dell’altra misura sulla quale sta lavorando lo schieramento che ha vinto le elezioni. Meloni, infatti, sta pensando di disaccoppiare l’energia prodotta da fonti rinnovabili dal prezzo del gas.
Una bella gatta da pelare per il centrodestra, dato che rifinanziare il Dl Aiuti ter per le imprese e le famiglie, da solo costerà tra i 10 e i 15 miliardi di euro.